In questi tempi così poco certi e scarsamente prevedibili abbiamo la necessità di unirci ed utilizzare insieme le energie, guardando al bene comune, al nostro territorio e alle nostre persone. Il PD di Botticino non si pone in polemica, ma come voce propositiva ed attiva pronta a supportare l’amministrazione e le realtà del territorio, ponendosi come base per la collaborazione e la partecipazione.
In questo momento, mantenendo le formali responsabilità e ruoli, è possibile lavorare insieme, pensare a strategie utili che siano abilitabili al momento del bisogno. Dobbiamo essere pronti. Predisporre scenari e poter contare su una base a cui sostenersi, è doveroso e segno di responsabilità. Proviamo a lavorare insieme, noi siamo pronti! Ragioniamo su logiche di prospettiva, di lungimiranza. Questo è possibile farlo solo conoscendo la realtà che ci circonda, ascoltando il tessuto sociale e proponendo possibili risposte a sostegno di una ripartenza vera.
Martedì 19 maggio nel Consiglio Comunale – in diretta streaming – si è assistito ad un strano confronto, essenzialmente sul bilancio di previsione triennale (2020, 2021 e 2022) e poi sulla piena disponibilità a collaborare con la maggioranza offerta dall’opposizione in questa fase emergenziale, proposta che solo a riunione conclusa ha avuto risposta da parte del Sindaco Quecchia.
L’Amministrazione ha presentato un bilancio predisposto in epoca precovid, esplicitando come non avesse alcuna attinenza con la situazione creatasi a seguito del coronavirus.
Infatti è previsto che il bilancio sarà assestato nei prossimi mesi in seguito all’aggiornamento dei dati ed alla approvazione delle manovre adottate dal governo per far fronte alla crisi economica e sociale ed a ristoro delle difficoltà degli enti locali.
Dal dibattito su cosa c’era e su cosa non c’era nel bilancio, è apparso chiaro che in assenza di interventi governativi, nei conti del Comune si stia generando uno squilibrio di notevole entità.
Consapevole di ciò il gruppo Scelgo Botticino aveva presentato il 4 maggio la disponibilità a condividere i passaggi delicati che ci attendono, disponibilità poi rafforzata dalla dichiarazione di voto della Capogruppo Donatella Marchese nella seduta del Consiglio il 19 maggio.
Certo non si poteva votare a favore del bilancio previsionale in discussione, elaborato esclusivamente dalla maggioranza ed inattendibile per loro stessa ammissione.
Tuttavia nella stessa seduta Scelgo Botticino ha votato a favore su tutti gli altri punti all’ordine del giorno, compreso quello che riguardava il Piano della Alienazioni e gli altri che già anticipavano le variazioni al bilancio stesso.
La risposta del Sindaco Quecchia è stata deludente, fuori luogo, basata su incomprensioni e questioni pretestuose, tutte facilmente superabili se si crede davvero nel bene comune.
Si è lamentato che la disponibilità non è stata data nei mesi scorsi, trascurando che avrebbe potuto anche chiederla e dimenticandosi che è stata formalizzata proprio in previsione delle criticità che nel bilancio si dovranno affrontare.
Non è stato minimamente considerato l’atteggiamento dell’opposizione che in una situazione straordinaria, a differenza di quanto ha fatto e sta facendo il centrodestra a livello nazionale, non ha dato spazio al malcontento generato dalla crisi, anzi ha segnalato alcune condizioni specifiche senza per questo agitarle in modo strumentale.
Il voto contrario sul bilancio è stato definito, incautamente, dal Sindaco come preconcetto, subito smentito dagli altri voti favorevoli, ha attaccato il Governo tralasciando cosa è accaduto in Regione Lombardia, ha rifiutato la richiesta di mettere in comune l’esito dei controlli paventando un problema di privacy quando era evidente che si trattava di poter disporre di numeri e non di nominativi.
La nota a corredo della posizione del Sindaco a firma dell’Assessore al Bilancio Carlotti ha citato la grande sofferenza del settore cave, aggravata dal fermo per i rischi di contagio, con pesanti riflessi negativi sul bilancio comunale.
Eppure la crisi del nostro bacino marmifero, insieme a quella dell’intero comparto lapideo, era delineata ormai da parecchi anni. Il trend negativo si è aggravato nel corso del 2019 e pesantemente confermato nei primi due mesi di quest’anno.
Ciò rende ancora di più del tutto incomprensibili le scelte di Uniti per Botticino:
- di uscire dal Consorzio Produttori Botticino Classico;
- di non opporsi ai ricorsi presentati da alcune ditte contro il bando per l’assegnazione delle concessioni sul sinistra Rino che, dopo la sentenza del TAR favorevole al Comune con dotto dall’Amministrazione Marchese, è ora sottoposto al giudizio del Consiglio di Stato;
- di adottare come Giunta Comunale degli indirizzi per far valutare per ben due volte agli uffici (la prima volta aveva avuto una risposta negativa dell’allora responsabile del settore) l’opportunità di avviare il procedimento di revoca del bando, atto che ha prodotto un ritardo nelle decisioni dell’organo di giustizia amministrativa.
Sulle cave è bene ribadire che l’attuale strutturazione del bacino così come si è realizzato non ha evitato il declino dell’attività di estrazione e che la difesa dell’esistente non potrà costituire una credibile prospettiva di crescita per il futuro.
Nonostante il Sindaco rifiutando l’offerta di collaborazione, peraltro da lui definita generosa, abbia preferito immaginare uno scenario non rispondente alla realtà, noi rimaniamo convinti che l’impegno di tutti possa portare a risultati migliori e confidiamo che nella maggioranza qualcuno ci ripensi e voglia raccogliere la sincera proposta di Scelgo Botticino.
La disponibilità a collaborare è conseguente alla gravità della situazione determinata dallo sviluppo della pandemia, le cui ricadute sul piano economico e sociale nessuno è ancora in grado di valutare.
Riteniamo che a fronte di questa emergenza sia indispensabile fare fronte comune – nel rispetto dei ruoli di ognuno – facendo tutti uno sforzo per vincere le diffidenze reciproche per dare spazio ad una nuova cultura della politica e dell’amministrare nell’interesse esclusivo della nostra comunità.
Il PD c’è, vediamo chi altri ci sarà.